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Zucca: sfatiamo i falsi miti!
E’ ottobre ed ecco che le zucche iniziano a comparire sulle nostre tavole.
La ritroviamo nella preparazione di zuppe, vellutate, primi piatti e anche dolci, grazie alla loro particolare dolcezza.
Nonostante sia un ortaggio integralmente edibile (sia polpa, che semi e buccia) e dalle molteplici proprietà, il suo sapore dolce desta confusione tra i consumatori, che ne limitano quindi l’utilizzo.
Di seguito vi chiarirò quindi alcuni falsi miti sulla Zucca che si sono radicati nel tempo.
Prima di iniziare, se già non lo hai fatto, ti consiglio di dare un occhio al precedente articolo sulla zucca, nel quale la ritroverai nelle sue varietà, valori nutrizionali e proprietà: https://www.guidoambria.it/zucca/
Un diabetico può consumare la zucca
La zucca, rispetto ad altri tipi di ortaggi, presenta un indice glicemico elevato, che comporta un rapido innalzamento della glicemia nel sangue. Quello che bisogna considerare però è il carico glicemico di questo alimento, che tiene conto anche della quantità di carboidrati presente nella porzione assunta. Se calcoliamo il carico glicemico della zucca per una porzione di 200g (contenente 7g di carboidrati), noteremo che è molto basso, questo significa che non si avrà un aumento significativo dei livelli di zucchero nel sangue.
Tuttavia, mangiare grandi quantità di zucca potrebbe incrementare drasticamente i livelli di zucchero nel sangue. Come qualsiasi cibo contenente carboidrati, è la quantità che fa la differenza.
La zucca inoltre presenta varie proprietà benefiche per le persone diabetiche, anche se dimostrate da studi sugli animali.
In uno studio sui topi si è visto come l’assunzione di alcuni composti presenti nella zucca sia in grado di diminuire il fabbisogno di insulina nei roditori che soffrono di diabete. Un altro studio ha dimostrato invece come due composti contenuti nella zucca (acido nicotinico e trigonellina) potrebbero avere un’azione ipoglicemizzante (2).
Bisogna sempre considerare però che l’utilizzo della zucca per le preparazioni dolci è da evitare nei pazienti diabetici, in quanto l’apporto elevato di zuccheri già apportati dagli altri ingredienti potrebbe diventare un problema per il controllo glicemico.
La zucca in una dieta per l'intestino irritabile
Le persone con la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) trovano giovamento a seguito dell’eliminazione di alcune sostanze, ovvero carboidrati a corta catena, presenti in vari tipi di alimenti (cereali, frutta, verdura, latticini), che sono scarsamente assorbiti a livello intestinale, fermentabili ed osmoticamente attivi.
Per quanto riguarda la zucca, vi è una varietà particolarmente sconsigliata per questa patologia: la zucca violina. Questo tipo di ortaggio contiene GOS (galatto-oligosaccaridi) e mannitolo, carboidrati a corta catena in grado di incrementare i disturbi quali meteorismo, diarrea, gonfiore e dolore addominale nei pazienti con IBS.
Per una varietà sconsigliata, ce n’è un’altra consentita: la zucca delica.
Assunta in quantità limitata di circa 100g, potrebbe ad esempio essere utilizzata come condimento per un primo piatto gustoso.
Se vuoi saperne di più sulla sindrome dell’intestino irritabile ti invito a leggere il seguente articolo: https://www.guidoambria.it/sindrome-intestino-irritabile/
Sono a dieta, posso mangiare la zucca?
Le persone che seguono un regime ipocalorico, volto alla perdita di peso, possono consumare anche la zucca.
Una porzione (di circa 200g) apporta 59 kcal, 7g di carboidrati, 2 di proteine e ben 11g di fibra solubile. Oltre ad avere un basso apporto calorico, presenta un alto quantitativo di fibra, che tra le varie proprietà, è in grado di diminuire lo svuotamento gastrico e quindi aumentare il senso di sazietà. Contiene inoltre ferro, fosforo, calcio, fosforo, potassio, vitamina C e beta-carotene.
L’importante è sempre prestare attenzione alla dieta nel suo complesso, senza focalizzarsi sui singoli alimenti e considerare sia la frequenza che la porzione di utilizzo nei pasti della settimana.
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- BDA- banca dati degli alimenti
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Yoshinari O, Sato H, Igarashi K. Anti-diabetic effects of pumpkin and its components, trigonelline and nicotinic acid, on Goto-Kakizaki rats. BiosciBiotechnol Biochem. 2009 May;73(5):1033-41.
Sono specializzata nella nutrizione al femminile (gravidanza e allattamento, ovaio policistico, endometriosi, amenorrea).
Amo educare i bambini e aiutare gli adolescenti ad intraprendere una alimentazione sana.