La tiroidite di Hashimoto

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Che cos'è la tiroidite di Hashimoto

La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla che si trova alla base del collo. 
Secerne ormoni che coinvolgono quasi tutti gli organi, compresi il cuore e i polmoni, lo scheletro, il sistema digestivo e nervoso centrale.
La tiroide controlla anche il metabolismo e la crescita (1).

I principali ormoni della tiroide sono la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3) (2).

La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune che distrugge gradualmente il tessuto tiroideo attraverso i linfociti, globuli bianchi che fanno parte del sistema immunitario.

Il danno subito da questa ghiandola porta ad una produzione insufficiente di ormoni tiroidei. 

Le cause della Tiroidite di Hashimoto

Non è nota una sola causa scatenante la tiroidite di Hashimoto.
Tuttavia, sono stati identificati diversi fattori di rischio per la malattia.

È sette volte più probabile che si verifichi nelle donne rispetto agli uomini, in particolare nele donne che hanno avuto una gravidanza.

Il rischio può aumentare nel caso in cui vi sia familiarità con le malattie autoimmuni, tra le quali, ad esempio:

  • malattia di Graves
  • diabete di tipo 1
  • lupus
  • Sindrome di Sjogren
  • artrite reumatoide
  • vitiligine
  • morbo di Addison

I sintomi della tiroidite di Hashimoto

I sintomi che compaiono con l’avanzare della malattia non sono immediatamente associabili alla tiroidite di Hashimoto perchè potrebbero essere confusi con quelli di altre patologie.

I sintomi possono essere: 

  • stipsi
  • pelle secca e pallida
  • voce rauca
  • colesterolo alto
  • depressione
  • debolezza muscolare della parte inferiore del corpo
  • fatica, pigrizia
  • intolleranza al freddo
  • diradamento dei capelli
  • problemi di fertilità

Tuttavia, potrebbe passare un lungo periodo prima che si manifestino i primi sintomi. La malattia può infatti progredire a lungo prima di causare danni evidenti alla tiroide.

In alcune persone affette da tiroidite di Hashimoto potrebbe manifestarsi l’ingrossamento della tiroide, ovvero il “gozzo”, un rigonfiamento, nella parte anteriore del collo. Questo rigonfiamento raramente provoca dolore, sebbene possa essere sensibile al tatto. Tuttavia, può rendere difficile la deglutizione o dar la sensazione di avere un corpo estraneo in gola.

La tiroidite di Hashimoto cosa provoca?

Se non trattata, la tiroidite di Hashimoto può causare complicazioni, alcune delle quali possono essere gravi. Alcune complicazioni possono riguardare:
  • problemi cardiaci, insufficienza cardiaca
  • anemia
  • confusione e perdita di coscienza
  • colesterolo alto
  • diminuzione della libido
  • depressione

Alcuni studi inoltre rilevano come la tiroidite di Hashimoto presente in una donna in gravidanza possa attribuire al nascituro maggiore probabilità di essere affetto da difetti cardiaci, cerebrali e renali (3).

Per poter limitare queste complicazioni, è importante monitorare la funzione tiroidea nel corso della gravidanza.
Tuttavia, secondo l’American College of Obstetrics and Gynecology, lo screening non viene raccomandato in gravidanza nel caso in cui la donna non avesse già problemi tiroidei.

Come viene diagnosticata la Tiroidite di Hashimoto?

Come detto in precedenza, non vi sono chiari sintomi legati alla tiroidite di Hashimoto. Tuttavia, qualora insorgessero sintomi di una tiroide ipoattiva, il medico potrebbe sospettare l’insorgenza della malattia di Hashimoto. 

In quel caso il medico potrebbe prescrivere delle analisi del sangue per monitorare i livelli dell’ormone stimolante la tiroide (TSH).

Quando vi è una disfunzione della tiroide il corpo deve lavorare duramente per stimolare la ghiandola tiroidea a produrre più ormoni. I livelli di TSH sono elevati quando l’attività tiroidea è insufficiente.

Come curare la tiroidite di Hashimoto

E’ sempre bene tenere monitorata la tiroide anche in situazioni di normale attività.

Quando la tiroide non produce sufficienti ormoni tiroidei, potrebbe essere necessario ricorrere alla terapia farmacologica.

La Levotiroxina è un ormone sintetico che sostituisce l’ormone tiroideo mancante tiroxina (T4). Questo farmaco non presenta effetti collaterali.
Solitamente chi assume questo farmaco lo dovrà fare per tutta la vita, in quanto l’uso regolare di Levotiroxina può riportare i livelli di ormone tiroideo alla normalità.
Quando questo accade, i sintomi correlati alla mattia di solito scompaiono.

Tuttavia, è bene effettuare regolari test in grado di monitorare i livelli ormonali. In base agli esiti dei test, il medico curante potrà essere eventualmente in grado di aggiustare la dose del farmaco.

Alcuni integratori e farmaci possono influenzare la capacità del corpo di assorbire la Levotiroxina, quali ad esempio:

  • integratori di ferro
  • integratori di calcio
  • inibitori della pompa protonica
  • alcuni farmaci per il colesterolo
  • estrogeni

È importante informare il proprio medico di eventuali altri farmaci assunti, potrebbe infatti essere necessario modificare l’ora del giorno in cui avviene l’assunzione della levotiroxina.

Non solo medicinali o integratori, ma anche alcuni alimenti possono influenzare l’assorbimento di Levotirixina.

E’ sempre importante rivolgersi ad un bravo nutrizionista per personalizzare la dieta per la tiroidite di Hashimoto.

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Tutte le immagini sono state estrapolate da Shutterstock, che ringrazio.

Fonti:

  1. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK28/
  2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK500006/
  3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5153572/
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Dott. Guido Ambria
Dott. Guido Ambria

Biologo Nutrizionista e Farmacista. Sono specializzato in disturbi intestinali, microbiota, intolleranze alimentari e dieta chetogenica. Appassionato di Sport , mi occupo anche di Nutrizione per sportivi.

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