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L’alimentazione può svolgere un ruolo importante per la gestione dell’endometriosi e di alcuni sintomi ad essa associati.
La nutrizione è da sempre riconosciuta come un fattore di rischio modificabile per vari stati patologici. Differenti studi hanno investigato alcune abitudini alimentari come fattori di rischio per lo sviluppo dell’endometriosi.
Le donne affette da endometriosi sembrano consumare minori vegetali, acidi grassi polinsaturi omega3, latticini e maggiori quantitativi di carne rossa, caffè e acidi grassi trans.
Le evidenze scientifiche più recenti suggeriscono che la dieta e lo stile di vita potrebbero influenzare i livelli di infiammazione, l’attività estrogenica e il ciclo mestruale.
Gli studi sull’endometriosi parlano principalmente di fattori di rischio che possono portare a sviluppare questa patologia e comportamenti alimentari volti ad attenuare o ridurre un determinato sintomo.
Dunque l’alimentazione non risolve la patologia stessa, ma permette di prevenire/ ridurre il decorso, migliorando lo stato di salute in generale.
ENDOMETRIOSI E ALIMENTAZIONE
Gli studi scientifici hanno indagato differenti alimenti e gruppi alimentari e il loro ruolo nello sviluppo dell’endometriosi o come fattore di rischio.
Analizziamoli uno ad uno.
Acidi grassi polinsaturi w3/w6
Il consumo di cibi ricchi in acidi grassi omega-6 (come la carne rossa, merendine confezionate, patatine fritte, margarine..) è correlato a maggiori livelli di estradiolo ed estrogeni, che sono a loro volta correlati ad una maggiore concentrazione di steroidi, infiammazione e sviluppo di endometriosi.
Viceversa, gli acidi grassi w 3 diminuiscono il rischio di sviluppare endometriosi e in caso di presenza della malattia, diminuiscono la crescita di tessuto endometriale e la produzione di fattori infiammatori.
Fonti importanti di omega 3 li ritroviamo ad esempio nel pesce azzurro, noci, semi di chia, olio di semi di lino.
Latticini
Il consumo di latte e latticini a basso contenuto di grassi sembra essere correlato a un minor rischio di sviluppare la patologia.
Secondo uno studio, le donne che consumano più di tre porzioni di latticini al giorno riducono il rischio del 18% di sviluppare l’endometriosi rispetto alle donne che consumano due o meno porzioni al giorno.
In uno studio su modelli animali è stato dimostrato che i latticini diminuiscono lo stress ossidativo e lo stato infiammatorio inibendo TNF-alfa e IL-6 (interleuchine infiammatorie).
Glutine
Il glutine, una componente proteica del frumento, sembra avere differenti effetti.
Secondo alcuni studi, la riduzione di cereali contenenti glutine potrebbe portare a un miglioramento in quanto le donne che soffrono di endometriosi sembrano avere anche un rischio maggiore di soffrire della cosiddetta “ipersensibilità al glutine”.
Al contrario, se non ci sono problematiche specifiche, non è necessario eliminare il glutine dalla propria dieta, ma basterà alternarlo ad altri cereali.
Soia e fitoestrogeni
Il consumo di soia è sempre stato dibattuto e associato a un effetto negativo sullo sviluppo dell’endometriosi.
Dagli studi più recenti (effettuati in vitro o mediante supplementi di isoflavoni) tuttavia sembra che possano portare anche a degli effetti benefici, in quanto gli isoflavoni della soia potrebbero agire da agonisti degli estrogeni naturali prodotti dal corpo.
È necessario però valutare meglio il consumo stesso della soia come vero e proprio alimento nell’alimentazione quotidiana e soprattutto in presenza di altre patologie.
In via precauzionale è meglio preferire un consumo saltuario.
Vitamina D
La vitamina D un regolatore delle vie infiammatorie in grado di diminuire la produzione di prostaglandine e citochine infiammatorie.
Maggiori quantitativi di vitamina D sono correlati a un minor rischio di sviluppare l’endometriosi.
Caffè
Il consumo di caffè e caffeina è ancora contraddittorio.
Secondo uno studio sembra incrementare la concentrazione di estrogeni ed estrone e la concentrazione dell’ormone SHBG.
Ortaggi e frutta
Ortaggi e frutta, grazie alla presenza di fitocomposti (es. quercetina, resveratrolo, sulforafano, acetilcisteina..) svolgono un’azione antiossidante, anti-proliferativa, antitumorale, antinfiammatoria e migliorano la risposta immunitaria.
Secondo alcuni studi però, è da tenere presente che i pesticidi e insetticidi che possono essere ingeriti a seguito del consumo di tali alimenti, potrebbero portare ad un aumentato rischio di sviluppare l’endometriosi.
DIETA PER L'ENDOMETRIOSI
Sono stati valutati differenti approcci dietetici per trattare questa patologia, come ad esempio la dieta fodmap, senza glutine, a basso contenuto di nichel ed ognuna dimostra degli aspetti positivi che potrebbero essere applicati in determinati casi.
Un singolo approccio e delle raccomandazioni comuni da applicare a chiunque non ci sono ma deve essere valutata ogni casistica singolarmente. Sono infatti necessari ancora altri studi a conferma delle evidenze riscontrate fino ad ora e che permettano di avere un approccio mirato per questa patologia.
Di seguito riporto le fonti consultate per la stesura di questo articolo: