I contenuti che troverai nell'articolo
Il diabete mellito
Il diabete mellito di tipo 2 è di gran lunga la forma di diabete più diffusa. Interessa il 90% dei casi e circa 350milioni di persone nel mondo ed è tipico dei pazienti over 70, anche se negli ultimi anni stiamo assistendo ad una crescita enorme di casi nei giovani. Per questo è importante parlare di prevenzione della malattia attraverso l’alimentazione.
Questa forma di diabete è definita “non insulino-dipendente” perché l’iniezione di insulina non è necessaria negli stadi iniziali della malattia.
Ha due caratteristiche principali:
- Nel pancreas (b-cell) non viene prodotta sufficiente insulina e si avrà quindi un deficit di secrezione
- L’insulina prodotta non ha effetto, cioè non viene riconosciuta e si avrà quindi “insulino-resistenza”.
In entrambi i casi viene riscontrato un aumento della glicemia nel sangue (iperglicemia).
Le cause del diabete di tipo 2
Tra le cause alla base dell’insorgenza della malattia vi sono principalmente fattori ereditari ma anche ambientali. Oltre ad aspetti personali come sovrappeso grave o obesità.
Nel paziente obeso, che ha quantità maggiori di cellule da nutrire, il fabbisogno di insulina sarà maggiore, ma non ne viene prodotta a sufficienza. Pertanto il controllo glicemico viene meno e la glicemia in sostanza aumenta.
La vita sedentaria e l’iperfagia (aumento della sensazione di fame o dell’appetito) associate a un’alimentazione squilibrata (zuccheri semplici e grassi saturi) sono i principali fattori scatenanti.
Questi fattori, se associati a familiarità per la patologia, aumentano il rischio di insorgenza del disturbo. Il pancreas viene sottoposto a un lavoro aggiuntivo e non è più in grado soddisfare la richiesta di insulina.
I principali fattori di rischio sono:
- Obesità (BMI maggiore o uguale a 30 kg/m2 per il DM2)
- Inattività fisica
- Ipertensione (PAS maggiore o uguale a 140 mmHg e\o PAD maggiore o uguale a 90mmHg)
- Colesterolo HDL (minore o uguale a 35 mg/dl)
- Trigliceridi (maggiori o uguali a 250 mg/dl)
Più in generale il profilo della persona che sviluppa il diabete di tipo 2 è over 60, sovrappeso o obeso e spesso ha parenti diabetici, e presenta da tempo un profilo lipidico ematico (colesterolo HDL e LDL, Trigliceridi) alterato.
Per evitare le complicanze della patologia è di fondamentale importanza arrivare a una diagnosi di diabete il prima possibile, perché in alcuni casi può essere anche reversibile, se presa in tempo.
I sintomi del diabete di tipo 2
Alcuni dei sintomi più frequenti sono:
- stanchezza
- frequente bisogno di urinare anche nelle ore notturne
- sete inusuale
- perdita di peso improvvisa e immotivata
- visione offuscata e lenta guarigione delle ferite
La dieta
Se sei un paziente diabetico non devi temere, l’alimentazione per il diabete non è restrittiva. Non ci sono divieti per intere classi alimentari ed è possibile formulare una dieta equilibrata e varia, seguendo le stagioni.
Nel caso in cui si è in sovrappeso oppure obesi, è sempre preferibile approcciare con una dieta ipocalorica per favorire la perdita di peso. Al contrario è possibile stilare anche un programma isocalorico bilanciato.
I motivi per cui è fondamentale seguire una dieta personalizzata per il diabete:
- La glicemia dipende anche dagli zuccheri semplici (ma non solo) che vengono ingeriti con la dieta;
- Spesso nel diabete di tipo 2 è presente anche dislipidemia, quindi l’introito di grassi va controllato per favorire il miglioramento anche del quadro lipidico;
- L’eccesso di peso corporeo deve essere corretto con un programma dietetico ipocalorico
I cibi da evitare
- Il riso il riso aumenta il rischio di avere il diabete di tipo 2. A dirlo è il Prof. Mueller, in un articolo pubblicato su NeJm Watch (2012), nel quale viene riscontrato che ad ogni porzione consumata al giorno, il rischio di sviluppare la patologia aumenta dell’11%. Meglio consumare riso integrale o parboiled.
- La pizza la pizza è buonissima e piace a tutti, lo so. Apporta però tante calorie e tanti grassi. Quindi è un alimento da consumare saltuariamente. Consiglio una pizza piccola, possibilmente con farina integrale, senza mozzarella o formaggio, e con verdure di stagione.
- La frutta consigliata in tutte le tipologie di dieta, ad eccezione di quelle in cui si ha restrizione glucidica. Nella dieta del diabetico è sufficiente scegliere frutta meno zuccherini, ma soprattutto non esagerare e consumare grandi quantità. Sconsiglio frutti come banane mature, melone, uva, cachi, fichi e mandarini che potrebbero causare picchi di glucosio nel sangue perché contengono maggiori quantità di zucchero. Consiglio invece le mele (Granny Smith), le pere, le arance, le fragole, anguria e frutti di bosco.
- Dolci, prodotti da pasticceria e caramelle
I consigli essenziali per una dieta efficace
- Non saltare mai la colazione.
- Ridurre il consumo di grassi saturi.
- Incrementare il consumo di fibra.
- Consumare alimenti a basso indice glicemico
- Evitare assolutamente il digiuno prolungato.
- Fare frequenti e moderati pasti (4-5 al giorno è l’ideale)
- Consumare ortaggi e frutta di stagione
- Consumare almeno due porzioni di pesce a settimana (azzurro e piccoli pesci)
- Preferire le carni bianche e magre come pollo, tacchino e coniglio
- Assumere formaggi e latticini non più di 2 volte a settimana, preferendo quelli magri o scremati
- Per la cottura dei cibi preferire sempre olio EVO (evitare burro, strutto, margarine)
- Se si consumano cracker o prodotti della panificazione, verificare in etichetta che non vi siano grassi trans-idrogenati come palmisti
Diabete e attività fisica
L’esercizio fisico è fondamentale per tutti: per chi deve tenere sotto controllo il peso, ma anche per chi soffre di patologie quali il diabete.
Una modalità di esercizio molto efficace e che consiglio è quella dell’allenamento a circuito. Permette di variare sempre esercizi riducendo il rischio della monotonia e della noia, che porta nella maggior parte di casi a mollare. Vengono alternati esercizi con i carichi, da sollevare o spingere, ad esercizi di attività cardiometabolica.
Una valida alternativa è quella di camminare 30 minuti o 10000 passi al giorno. Raggiungere almeno tre ore alla settimana di esercizio fisico.
Una regolare attività fisica aiuta anche a vincere la battaglia contro lo stress, e ha importanti effetti benefici sul metabolismo: migliora la sensibilità insulinica, facilita la riduzione dei livelli di trigliceridi e di colesterolo cattivo (Ldl) favorendo un aumento di quello buono (Hdl), riduce la pressione arteriosa e dulcis in fundo…porta il buon umore! 😃
Biologo Nutrizionista e Farmacista. Sono specializzato in disturbi intestinali, microbiota, intolleranze alimentari e dieta chetogenica. Appassionato di Sport , mi occupo anche di Nutrizione per sportivi.